Storia e origini del Siberian Husky

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Il Siberian Husky è un cane di taglia media di lontana origine siberiana, è stato selezionato nella sua forma moderna negli Stati Uniti d’America a partire da cani originari della Siberia. Ben proporzionato, dal movimento fluido ed elegante, il Siberian Husky era allevato dai Ciukci, una tribù eschimese, e lo impiegavano soprattutto per trainare le slitte. In queste condizioni estreme il cane e l’uomo condividevano spesso la stessa sorte, al punto tale da creare una vera e propria simbiosi.

I Ciukci erano veri e propri allevatori, selezionavano accuratamente i loro cani in base all’attitudine al traino, sottoponendoli fin da cuccioli a veri e propri test ed accoppiando tra loro solo i migliori soggetti. In questo modo ottennero cani veloci ma anche resistenti, non troppo grandi né troppo piccoli , con pelo nè troppo corto nè troppo lungo.

origini siberian huskyAnche il carattere succedeva lo stesso,cioè veniva selezionato e i soggetti troppo irritabili, mordaci o aggressivi e quindi inadatti al lavoro in muta venivano eliminati. Era il 1909 e si correva la seconda edizione della “All Alaska Sweepstakes” a Nome, cittadina che rimaneva ghiacciata da Ottobre a Giugno e in questi mesi per i suoi trasporti invernali dipendeva esclusivamente dai cani da slitta. Questa dipendenza fece dell’ allevamento di cani e dell’allenamento di cani da slitta un problema di grande interesse per gli abitanti della cittadina. Gli interessi sportivi, insieme con l’istinto per il gioco d’azzardo, comune a tutte le città in espansione, presto trovò sfogo nelle gare, ed approdò direttamente ad uno dei più famosi eventi sportivi del Lontano Nord. I cani da slitta di Nome erano incroci, con Malamute e Setter come razze predominanti. Una mattina gli abitanti si svegliarono e scoprirono un team di cani diversi.Questi cani non furono considerati una seria minaccia per la lunga e faticosa gara. Un commerciante di pellicce russo chiamato William Goosak li aveva portati attraverso lo Stretto di Bering per partecipare alla più famosa gara al mondo. Anche se i teams di Allan,uno dei musher piu’ conosciuti, passarono il traguardo al primo e secondo posto, l’impresa dei Siberiani fu un’importante vittoria morale anche se arrivarono alcune ore dopo. Dopo questa dimostrazione di forza, velocità e resistenza nelle condizioni più proibitive, Fox Maule Ramsey, un giovane scozzese che allora si trovava a Nome, si recò in Siberia e si procurò un certo numero (60) dei soggetti migliori che riuscì a trovare e iscrisse tre teams di questi cani nella Sweepstakes dell’anno successivo, il 1910.  Johonny Johnson, guidando uno di questi teams, vinse la gara ottenendo il record di tutti i tempi. Un episodio che contribuì alla definitiva consacrazione di questa razza risale al gennaio 1925, quando a Nome, in Alaska, scoppiò un’epidemia di difterite, a causa delle pessime condizioni climatiche era impossibile raggiungere la città. Fu quindi organizzata una staffetta di slitte, trainate da molti Siberian Husky, che riuscirono a far giungere in tempo il siero anti-difterico.Questa staffetta, in cui si distinsero Seppala e due capimuta diventati leggendari, Balto e Togo, prese il nome di corsa del siero.
Se ora è storia, nel passato la vicenda fu ampiamente seguita dai giornali dell’epoca. Ed anche se agli albori dei media moderni, grande fu il loro peso, anche sulla storia futura. Ed è da quei tempi che ci giunge il nome di Leonhard Seppala, Musher, allevatore, pioniere nell’iniziare l’allevamento dei Siberian in America; uno dei nomi maggiormente legati a quest’impresa. Ed i giornali elevarono ad eroe un suo cane, Balto, come leggendario leader. Ad immagine di Balto fu eretta in Central Park, a New York, la statua pur se dedicata più estesamente all’impresa ed “allo spirito indomito del cane da slitta”. Ma non fu Balto, che ancor recentemente è stato protagonista di un lungometraggio a cartoni animati relativo a questa storia, ma un altro cane il cui nome era Togo; il vero leader di Seppala. Ancora oggi viene rievocata con l’Iditarod che ripercorre le stesse tappe dell’epoca. Successivamente nel 1930 venne il riconoscimento ufficiale della razza da parte del Kennel Club americano e con la pubblicazione nel 1932 del suo primo standard ufficiale.

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